martedì 8 febbraio 2022

Sette sederi a Napoli. Non è vero che non succede niente!

 


Due giorni fa, passando per via Marina a Napoli, avevo visto un cartellone pubblicitario davvero deprimente, sessista e violento – come mille altri in città – per di più scopiazzato da una vecchia campagna, altrettanto inqualificabile, di una compagnia di navigazione che parlava di "poppe", intese come posteriori delle navi. 
Su questa nuova trovata si vede(va) l'immancabile Vesuvio – monumento principe alla fantasia e all'originalità dei pubblicitari che si occupano di Napoli – in un magnifico tramonto sul mare con una parata di ben sette ragazze dai pantaloni attillati che mostravano alla cittadinanza il loro "panorama" posteriore. 
Che l'oggetto dell'ammirazione, il "panorama" appunto, fossero i sette sederi era reso evidente e non discutibile dal fatto che le modelle coprivano quasi interamente lo sfondo naturale, relegando il Golfo a mero espediente pittoresco. 
Questa mattina, 8 febbraio 2022, ho deciso di tornare sul posto per fotografarlo, approfittando della circostanza che si trovasse nei pressi di un altro cartellone (si sa che via Marina è il più raccapricciante luogo di esposizione sessista – e quindi violento – di Napoli su cui occorrerebbe aprire un dibattito con il nuovo Sindaco) che introduceva ipocritamente e in maniera molto molto subliminale il tema dell'Uomo Oggetto, ma di questo parlerò in un altro post. 
Ma lì ho avuto la sorpresa...
Qualcun* in queste 48 ore passate tra la mia prima vista e oggi ha strappato selettivamente la carta nei punti topici dell'immagine, i sette sederi, e nel punto della marca in alto a sinistra, lasciando il cartellone in uno stato di abbandono tale da non richiamare più l'attenzione de* passant*.
Non mi era mai capitato di vedere un'azione così puntuale, efficace e, stranamente silenziosa, senza una scritta, una rivendicazione, un gesto a suo modo rivoluzionario nell'indifferenza generale contro la piaga della comunicazione sessista e violenta. 
In mancanza di una firma, non sappiamo quindi chi dover ringraziare e ammirare per questo gesto di militanza femminista e anti-violenza, per cui lo facciamo in modo generico: GRAZIE! per averci restituito il vero panorama più bello del mondo.