giovedì 8 dicembre 2011

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PROBLEMA
In questi giorni c'è un intero quartiere di Milano rivestito di figurine pubblicitarie con una donna che da lontano sembra impiccarsi, per di più lo fa nuda, avvolta in maniera ridicola da un nastro rosso e bianco per i lavori in corso. Cosa ci vorrà dire questa immagine? Perché qualcuno che spende dei soldi per reclamizzare l'apertura della GALLERIA BORROMEO SHOPPING CENTER ha avuto un'idea così assurda e infelice, per di più accompagnandola con la solita scritta a doppio senso "scopriteci"? Cosa succede in questo luogo dal 24 novembre, si scoprono donne a disposizione del pubblico?
SOLUZIONE
Non voglio nemmeno conoscerle le risposte, tiro dritto sul ponte della circonvallazione, sicuro che non metterò mai piede nella GALLERIA BORROMEO SHOPPING CENTER. Il mondo è pieno di "shopping center", anche conosciuti come "mercati coperti coi magazzini dentro". E con questo fanno due.

4 commenti:

  1. durante l'autogestione che c'è stata al Volta ho seguito un gruppo sull'ingiustizia e la stupidità delle pubblicità che non rispettano le donne. da quel giorno non riesco più a sfogliare un giornale senza vergognarmi e arrabbiarmi per la scorrettezza delle pubblicità che non vedono più la donna come persona ma come oggetto. quindi grazie per avermi aperto gli occhi..

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  2. grazie a te per questo commento. sei l'unica persona che ha assistito al seminario che si è fatta sentire. Continuiamo se vuoi. Grazie Ico

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  3. Tu sei un cacciatore di streghe.
    Te lo dico davvero, e te lo dico oggi che una donna (e suo nonno) è stata uccisa da un ex fidanzato.

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  4. potresti cortesemente evitare discorsi allusivi e giri di parole scrivendo in una lingua che tutti possiamo comprendere? è gradito anche il nome e cognome in calce al commento. A partire da questo primo passo elementare potremo forse cominciare a scambiarci delle vere opinioni. Sarebbe gradito anche un curriculum dettagliato delle tue attività personali, cioè quelle fatte in prima persona, con nome e cognome, per capire dove sei stato negli ultimi vent'anni e cosa hai fatto per combattere la violenza sulla donna. A partire da quel momento possiamo parlarci davvero.

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